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Riciclo della carta: esportare i maceri è una “necessità ambientale”
"Invocare l’ambiente per applicare in modo surrettizio barriere protezionistiche all’export di macero è anacronistico, oltre che sbagliato da un punto di vista ambientale, commerciale ed economico.”
Lo sostiene UNIRIMA, l’Associazione Nazionale delle imprese che Recuperano e Riciclano Macero aderente a FISE UNIRE – che è fortemente preoccupata dalle dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa in relazione a presunti rischi per il settore cartario connessi all’esportazione di macero in Cina.
Infatti l’esportazione dei materiali raccolti grazie alle raccolte differenziate ed alle raccolte di maceri industriali ha oggi un ruolo fondamentale per l’equilibrio ambientale ed economico del settore, al punto che sarebbe impensabile non ricorrere a tale canale. A differenza della domanda interna, soggetta a oscillazioni più o meno forti, le raccolte differenziate presentano un trend in continuo aumento e necessitano quindi di canali di sbocco certi e costanti, a meno di non incorrere in gravi scompensi.
Si tratta di una necessità ambientale, in quanto il sistema delle cartiere italiane non è in grado di riutilizzare tutto il macero raccolto in Italia e quindi, tutti gli anni, dei circa sei milioni e mezzo di tonnellate di maceri raccolti dobbiamo esportarne oltre 1,5 milioni di cui il nostro sistema produttivo non ha bisogno e che non sarebbe possibile utilizzare come materia prima in Italia.
Le considerazioni apparse sulla stampa, volte a condizionare la circolazione dei materiali, vengono fatte solo oggi in concomitanza ad un incremento dei prezzi dei maceri che non colpisce, ovviamente, solo le cartiere italiane. Meglio sarebbe, piuttosto che invocare interventi protezionistici sull’export (che avrebbero la durata di una stagione, vista la oggettiva necessità di esportare) cercare di stimolare interventi legislativi che mettano le nostre imprese, nel loro complesso, in condizione di competere con il mercato globale, creando le condizioni per il loro sviluppo industriale.
Relativamente al caso di Roma, ossia la gara indetta da AMA per l’assegnazione del frutto della differenziata capitolina, da cui traggono spunto le considerazioni apparse sulla stampa, premesso che è proprio il ricorso ad un mercato più ampio che consente alle amministrazioni comunali di valorizzare al meglio i materiali raccolti ed ottenere risorse che possono essere utilmente impiegate per migliorare i servizi o per abbassare le tariffe, si evidenzia come tale materiale viene prevalentemente utilizzato nelle cartiere italiane, e non esportato in Cina.
» 28.03.2017Recenti
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